Ti è mai capitato di pensare che la moda andrebbe presa meno sul serio, quasi come un gioco? Beh, lo abbiamo pensato anche noi... E ora lo abbiamo fatto.

Ti diamo il benvenuto a The Fitting Room, un nuovissimo show che mette alla prova il senso dello stile. Ogni mese, quattro professionisti del fashion si affronteranno in una sfida che spingerà al limite la loro creatività, flessibilità e competenza in fatto di moda.

Non ti annoieremo con i dettagli per iscritto (per quelli, puoi guardare il primo episodio), ma vogliamo presentarti i quattro sfidanti. Andiamo subito a conoscerli.

Quattro persone diverse posano insieme, mostrando outfit unici e alla moda su uno sfondo neutro, irradiano fiducia e solidarietà.

YAYA

Yaya, i tuoi look stupiscono sempre. Puoi descriverci il tuo stile in poche parole?

“Stupiscono sempre”, magari! Grazie, fa piacere sentirselo dire. Descriverei il mio stile come divertente, innovativo e molto imprevedibile.

In che modo la tua storia personale ha influenzato il tuo modo di vestire?

Devo ammettere che la mia educazione e il mio background culturale hanno un ruolo importante nel mio modo di vestire, soprattutto per quanto riguarda il fatto di divertirsi e usare i colori (per esempio, con gli abiti africani che mia madre, le mie zie, i miei zii e altri membri della famiglia indossavano e indossano ancora oggi).

Quale elemento ritieni cruciale nella creazione di un outfit?

Sicuramente i pantaloni: possono fare o distruggere un look. Basta averne un paio che puoi sempre indossare, perché si abbinano al 90% del tuo armadio, e sei a posto.

Qual è un capo del tuo guardaroba di cui non ti disfarai mai?

Ce ne sono un paio, ma direi il mio piumino The North Face: è quello che ho da più tempo e credo che non andrà da nessuna parte.

Giacche su giacche

“ Il miglior consiglio di moda non l’ho ricevuto da una persona, ma guardando le sfilate; nello specifico, quelle di fine anni ’90. ”

- Gigi

ELLI

Elli, in che modo il tuo stile rappresenta la tua personalità?

Il mio stile personale è un riflesso della mia voce e delle mie emozioni interiori. È il mio alter ego: una corazza e, al tempo stesso, un modo per farmi notare. Crescendo, ho sperimentato molto il razzismo e la moda è diventata il mio modo di dire “f***lo!”. Mi ha dato potere, mi ha dato sicurezza e ha anche spianato la strada alla mia carriera.

Dove prendi ispirazione? I tuoi outfit sono unici, come te.

La mia ispirazione proviene dal mio background culturale. Ho origini filippino-tedesche e sono cresciuta in una piccola città in Germania; quindi, non sentivo una stretta connessione con le mie radici asiatiche. Nell’era di Lookbook e Tumblr, però, ho trovato un modo per esplorarle e ritrovarle. Cerco ispirazione nell’ordinario: piatti, vasi e tipografia asiatica. Le combinazioni di colori del design asiatico sono di un altro livello e accoglierle mi ha dato un senso di appartenenza.

Quale trend del passato vorresti tornasse di moda?

Ero una vera emo. Twilight, i Paramore e MySpace mi hanno plasmata. Taylor Momsen in Gossip Girl era la mia icona di stile. Amavo il suo atteggiamento noncurante, alla “non me ne frega niente”: caotico, disordinato e inquieto. Non vedo l’ora che questo stile torni di moda. La mia versione avrebbe sempre quell’energia grezza, ma più colorata, ovviamente.

Massimalista, fuori dagli schemi

OURANIA

Ourania, raccontaci un po’ di te. Come sei entrata nel mondo dello styling? Sei nel settore da un po’ di tempo e hai vestito talenti incredibili.

Quando studiavo fashion design, dovevamo fare un tirocinio nel settore e, siccome ho sempre saputo che non volevo diventare una stilista, ho scelto un’agenzia di PR. Suppongo che fosse destino. Lì, ho incontrato una redattrice di Vogue, con cui andavo molto d’accordo. Ho iniziato ad aiutarla con importanti servizi fotografici, lei è diventata la prima direttrice moda di Harper’s Bazaar Germany e mi ha presa come assistente. Probabilmente è lì che ha avuto inizio la mia carriera.

Qual è il tuo “mood” per questa stagione? Hai un look con cui sai di non sbagliare?

La mia moodboard segue il mio umore. Ma il look che non mi delude mai è una gonna leggera abbinata a stivali pesanti. A seconda di dove vado, lo rendo più casual con una felpa con cappuccio o più elegante con un dolcevita o una giacca di pelle. E poi non esco mai di casa senza la mia catenina al girovita.

C’è un segreto di styling che tutti dovrebbero conoscere?

Immagino che alla gente piaccia ricevere consigli molto pratici e facili da seguire, ma per me il segreto è solo uno. Durante la settimana della moda, facevamo un gioco: guardando le persone che passavano, dicevamo “uno” o “due”. “Uno”, se quella persona indossava i vestiti; “due”, se erano i vestiti a stare addosso alla persona. Quando ti prepari, guardati allo specchio e chiediti se ti senti a tuo agio con quello che hai indosso: è il tuo stile o lo hai messo per moda? Scegli sempre lo stile. Adatta, cambia, migliora e tutto il resto, ma rimani fedele al tuo stile personale e alle tue preferenze. Questo è il segreto fondamentale.

Ballerine con cinturino

“ Chiediti se ti senti a tuo agio con quello che hai indosso: è il tuo stile o lo hai messo per moda? Scegli sempre lo stile. ”

- Ourania

GIGI

Descrivi la tua personalità fashion in 3 parole.

Contrastata, sostenibile, minimal.

Hai un’icona di stile o una persona di cui ammiri segretamente (o non così segretamente) lo stile?

Jean-Paul Belmondo in Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard. L’ho rivisto di recente: è spavaldo e sexy da morire. Adoro i tagli maschili dei completi e delle cravatte, abbinati al tocco femminile degli occhiali da sole cat eye: l’essenza degli anni ’60. C’è una battuta in cui dice praticamente che ruba per potersi permettere le camicie di seta. Iconico... e pure divertente, visto che è spesso a torso nudo. Voglio dire... è semplicemente perfetto.

Qual è il miglior consiglio di moda che hai ricevuto?

Il miglior consiglio di moda non l’ho ricevuto da una persona, ma guardando le sfilate; nello specifico, quelle di fine anni ’90. C’è qualcosa nell’editing e nel minimalismo di quell’epoca che mi è rimasto impresso. Sono nato in quel periodo, quindi mi piace pensare che quel tipo di gusto faccia parte del mio DNA, tipo segno zodiacale fashion.

Se potessi vestire un personaggio di finzione, chi sarebbe e perché?

Probabilmente Paperino, perché è un’icona e mi piace il suo look preppy. Dovrebbe sembrare più queer, però, perché secondo me è un po’ represso... Ecco perché era sempre arrabbiato con Paperina. Credo che un look preppy più postmoderno possa funzionare bene per lui; più colori della mia palette, tanto beige.