Oltre ogni distanzaHOKA Skyward X
48 mm di ammortizzazione possono ridefinire cosa vuol dire “correre a lungo”? Race Lab ed Essi Tesfom testano questa scarpa dallo stack imponente.
9 ottobre 2025 · Lettura 3 min
Quando l’obiettivo è macinare chilometri, l’ultima cosa che vorresti è una scarpa che ti rallenti. Al contrario, ti serve qualcosa che ti spinga in avanti: morbida, stabile e progettata per sostenerti passo dopo passo. È da questa idea che nasce la Skyward X di HOKA: una super-scarpa massimalista con piastra in carbonio, pensata per rendere le lunghe distanze più facili.
Nell’episodio 8 di Race Lab, il nostro team mette alla prova la Skyward X. Essi Tesfom, runner e astro nascente del mondo dell’endurance, ha messo in pausa i suoi allenamenti per l’ultramaratona e ci ha raccontato cosa serve davvero in una scarpa per arrivare a tagliare il traguardo come fosse un semplice riscaldamento.
“Al momento sto finendo di allenarmi per la mia ultramaratona da 150 km”, ci racconta quando gli chiediamo come procede la preparazione. “Sta andando piuttosto bene. Sono salito in montagna per fare delle simulazioni di gara e ho testato alcune parti del percorso. Ora inizierò la fase di riduzione del carico sul tapis roulant con una percentuale di pendenza alta e farò delle simulazioni allo stairmaster”.
Le stazioni di test
Per scoprire se la HOKA Skyward X può davvero spingerti più lontano, la metteremo alla prova in quattro test fondamentali: trazione, traspirabilità, stabilità e ammortizzazione. Vediamo come se la cava.
Trazione a prova di meteo
La HOKA Skyward X è pensata per la strada, con una trazione efficace su superfici sia asciutte che bagnate. La gomma ad alta resistenza copre avampiede, tallone e bordi laterali, aumentando durabilità e grip proprio dove serve di più.
Fresche come l’aria
Sorprendentemente traspirante per avere una tomaia in tessuto così morbida, la Skyward X resta fresca grazie alle zone di ventilazione nella parte anteriore e centrale del piede. Dopotutto, chi vorrebbe avere i piedi bollenti mentre macina chilometri?
Grande stabilità
Sulla carta, lo stack massimalista della Skyward X potrebbe sembrare instabile. In realtà, grazie alla base larga e alla piastra in fibra di carbonio convessa, ogni passo è come atterrare su una superficie piatta che distribuisce la forza e resiste alle oscillazioni. Se poi aggiungiamo il Deep Active Foot Frame di HOKA, con l’intersuola che sale ad avvolgere il tallone, otteniamo una stabilità extra chilometro dopo chilometro.
48 mm di comfort
Queste scarpe sono morbide e super confortevoli per le lunghe distanze. L’intersuola in schiuma PEBA è soffice ma reattiva sotto il piede, restituendo energia ad ogni passo. La piastra in fibra di carbonio amplifica questo effetto, perché comprime, immagazzina e rilascia energia a ogni falcata. Il telaio EVA MetaRocker aggiunge poi stabilità, impedendo allo stack di sembrare troppo cedevole. E grazie alla forma MetaRocker tipica di HOKA, ogni passo ti spinge in avanti con naturalezza.
Un traguardo a ogni allenamento
Dopo aver corso chilometri con la Skyward X, Essi non ha dubbi su cosa la rende speciale: “Ne ho apprezzato moltissimo il comfort, è la caratteristica più importante che valuto in una scarpa da running, insieme all’estetica. All’inizio sembrava troppo massiccia, ma è lo stile distintivo di HOKA”. E la consiglieresti alla community dei runner? “Sì, è un’ottima scelta sia per puntare sulla velocità, sia per le corse più lunghe e lente. È una scarpa comoda che fa esattamente ciò che serve”.
Anche se in questo caso abbiamo premiato il comfort, ci sono molte altre scarpe da running che aspettano il loro turno per essere messe alla prova. Non perderti il prossimo episodio di Race Lab per mantenere la tua collezione sempre al top.
Un altro chilometro, o dieci
Conosciamo l’esperto
Essi Tesfom
Essi Tesfom è un runner e modello che vive a Berlino. Nato a Londra da genitori eritrei e cresciuto a Riyadh, in Arabia Saudita, e in Norvegia, Essi si definisce un “appassionato della vita”, convinto che si possa conquistare ogni traguardo. Correre è il modo in cui esprime questa convinzione: dalle maratone e ultramaratone, fino a un’impresa di sei giorni, 500 km da Berlino a Norimberga. Non sorprende che sia diventato una delle voci più autorevoli della scena running locale.
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